Dalle ore 9,30 di sabato 30 settembre 2023, alle ore 13.00 di domenica 1 ottobre 2023.
Fulcro logistico delle giornate sarà l’AUDITORIUM DI SALA BORSA in Piazza del Nettuno a Bologna.
Per rendere Manu Scribere ancora più speciale abbiamo bisogno del tuo sostegno! Per questo abbiamo attivato una campagna di crowdfunding che permetterà a chiunque di essere parte del Festival.
Può certamente apparire paradossale, quasi provocatorio portare in piazza la scrittura a mano in un momento storico in cui sembra destinata a tramontare. Eppure mai come in questi ultimi anni se ne parla e se ne stanno riscoprendo i benefici in ambiti di studio anche molto distanti fra loro.
MANUSCRIBERE vuole in primo luogo promuovere, diffondere e difendere il valore della scrittura a mano come grande e insostituibile patrimonio dell’uomo, che trova nella scrittura la sua vera espressione unica e inimitabile. E come patrimonio dell’umanità si chiederà l’impegno all’UNESCO di proteggere la manoscrittura.
Parlando di scrittura è inevitabile coinvolgere la Grafologia, disciplina che più di ogni altra possiede le competenze per osservare e studiare il gesto grafico come comportamento esclusivo ed individualizzante dell’Uomo. Consapevoli che tecnologia e mondo del digitale siano ormai una realtà imprescindibile, intento del festival è quello di integrare e far convivere le due modalità comunicative: manoscrittura e web writing.
L’iniziativa rappresenta anche un interessante strumento di marketing territoriale, capace di promuovere tanto la città, quanto gli operatori e le realtà che a diverso titolo vi prenderanno parte.
L’uomo scrive da millenni. La scrittura è propria dell’uomo che l’ha pensata e creata per comunicare e lasciare una traccia, un segno di sé nel Tempo e nella Storia. La scrittura è la manifestazione di una identità singola, ma è anche la manifestazione di una collettività, di un’identità culturale, definisce nel suo aspetto iconico gli archetipi che la società utilizza nelle varie forme di comunicazione e di comportamento, sottintende un modello riconosciuto da tutti, che è continuamente cambiato nel tempo modulandosi e adeguandosi al cambiamento socio-antropologico della comunità a cui si riferisce. La storia della scrittura e dei suoi modelli è in effetti la storia di un popolo, la sua immagine attraverso l’espressione scritta.
La scrittura è un prodotto complesso e specializzato denso di implicazioni neurologiche, simboliche, psicologiche, grafomotorie, socioantropologiche che informa sulle caratteristiche dello scrivente e le sue tendenze evolutive; è il fluire di movimenti generati da impulsi cerebrali che dal cervello giungono alla mano attraverso il midollo spinale e i nervi e la singolarità di ogni grafia è dovuta all’intervento “deformante” delle emozioni e della vita che scorre in ogni persona. E così crea il nostro ritratto.
Scrittura a mano e grafologia sono un binomio indissolubile come corpo e mente.
La scienza grafologica procede nell’indagine di conoscenza dell’uomo avvalendosi di una metodologia rigorosa che ha le sue radici in studi ormai centenari, prosegue il suo cammino attraverso ricerche sempre più approfondite, traendo la sua legittimazione scientifica non solo nella direzione psicologica e simbolica, ma anche e soprattutto nella direzione neurofisiologica. L’oggetto di studio della grafologia è il gesto grafico che comprende scarabocchi, scrittura, firma e disegni. In questo gesto è possibile vedere in che rapporto sono le funzioni cognitive con le emozioni, le abilità relazionali e gli aspetti costituzionali. L’esperto grafologo, medico e ricercatore, Sergio Deragna ha affermato: “i meccanismi neurali pongono in correlazione scrittura e personalità. Non è sufficiente sostenere che la scrittura è prodotta dal cervello, bisogna spiegare come e perché gli stati mentali si trasferiscono alla scrittura. Per trovare la correlazione tra scrittura e personalità non si può prescindere dai contributi fondamentali delle neuroscienze e della loro costante evoluzione”. È quanto dire che per spiegare le “ragioni scientifiche del segno” (come scriveva P. Girolamo Maria Moretti, creatore del metodo grafologico italiano che da lui prende il nome) bisogna rifarsi alla neurobiologia emozionale, che studia i meccanismi cerebrali attraverso cui si manifesta lo stato emotivo. Ecco perché la Grafologia ben può essere annoverata non solo tra le scienze umane, ma anche tra le discipline a supporto delle neuroscienze.
L’iniziativa verrà promossa su scala nazionale. Target di riferimento sono il pubblico dei:
Giovani: ragazzi, adolescenti, studenti in cerca di una “bussola” per orientarsi, di uno strumento per aumentare consapevolezza ed autostima, mossi dalla curiosità di guardare il mondo e la scrittura declinata in variabili non scontate, in cerca di nuove prospettive di lavoro, che non vogliono rinunciare al diritto alla propria creatività, alla cultura, al diritto di saper scrivere, firmare, leggere e rappresentarsi nel “proprio” gesto.
Scuole, Istituzioni, Insegnanti e Mondo Accademico; Operatori dei diversi ambiti collegati alla scrittura; Clienti finali: persone, aziende, responsabili HR, famiglie, insegnanti di ogni ordine e grado, istituzioni sanitarie, professionisti dell’ambito forense, mediatori culturali, professionisti delle relazioni di aiuto alla persona e professionisti della formazione.
Non vuole essere un evento di nicchia dedicato agli “addetti ai lavori”, vuole al contrario coinvolgere ed aprirsi a tutti per una conoscenza democratica e un sapere veritiero e diffuso, senza distinzioni. Verranno coinvolti relatori famosi a cui si aggiungono esperti che condurranno laboratori e workshop per adulti e bambini. Saranno inoltre coinvolti enti e associazioni per la realizzazione di una mostra di manoscritti (Diari, Lettere d’Amore, autografi famosi, etc…)